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       CIAO PEPSI-BIS

La  musica

Ed ora, dopo tante parole, largo alla musica, con un salto nell'universo  musicale di Plinio Maggi,

la sua isola felice.
Una panoramica-video di tutte le sue composizioni presenti su youtube. 
Giorni fa, accorgendomi che ne mancava qualcuna, ho provveduto ad aggiungerla.

SE LE MIE PAROLE NON BASTANO

QUESTA SERA NOI CI LASCEREMO

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Questa è la canzone che gli ha dato il successo al Festival di Castrocaro 1965, regalandogli il pass per la partecipazione a Sanremo ’66. Si tratta di “Se le mie parole non bastano”, una convincente composizione - costruita sull'onda del mito Presley già cavalcato da Bobby Solo - scritta da lui, con la collaborazione del Maestro Gianni Fallabrino e uscita con l’etichetta Meazzi.

“Un Henry Mancini o Bacharach made in Sicily”, così lo definì il settimanale Big che, in quel periodo, era una sorta di “Vangelo” per i giovanissimi.
Il brano, dopo Castrocaro, fu anche presentato dal cantautore siciliano a Campione d’Italia, nel corso del programma “Campioni a Campione” trasmesso in Eurovisione.

“Questa sera noi ci lasceremo” – un brano di taglio melodico-moderno decisamente apprezzabile – è il lato B di “Se le mie parole non bastano”, la canzone con cui Plinio Maggi si aggiudicò il festival di Castrocaro ’65, guadagnandosi di fatto il biglietto per Sanremo 1966. Il cantautore catanese, scomparso recentemente alla vigilia del suo 79mo compleanno, lo interpretò a Castrocaro nell’ottobre 1965, ricevendo molti consensi di critica.

Plinio si legò per un breve periodo con l’etichetta Meazzi per poi passare alla CBS. Il brano porta anche la firma del direttore d’orchestra Gianni Fallabrino

            IO TI AMO

IO TI AMO
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Con questo brano di stampo melodico-moderno - in cui emergono la potenza della sua voce e l’intensità interpretativa -  Plinio Maggi tentò l’avventura a Sanremo nel 1966, in coppia con Anna Marchetti. Nel festival vinto da Modugno e la Cinquetti con “Dio, come ti amo”, il cantautore-farmacista di Catania, dotato di timbro alla Elvis e di un talento innato per la composizione, si trovò la strada sbarrata da troppi big e pagò, in parte, la sua eccessiva emotività. 

QUANDO TU PARTIRAI

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“Quando tu partirai” è il lato B di “Io ti amo”, il brano più spiccatamente melodico con cui il cantautore catanese Plinio Maggi si presentò a Sanremo (con la collega di scuderia Meazzi Anna Marchetti) senza riuscire a guadagnarsi la finale. "Quando tu partirai" è più ritmato rispetto al pezzo sanremese, molto orecchiabile e con una vena swing più che efficace. Anche in questo pezzo, c’è la firma del Maestro Gianni Fallabrino.

          I MIEI PENSIERI

GIRI, GIRI, FAI E DICI

Giri, giri, fai e dici
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Con “I miei pensieri” Plinio Maggi , al debutto con l’etichetta CBS, partecipò al Cantagiro 1966 nel girone B, sfoderando la sua vena più swing e ritmata e  allontanandosi dal fraseggio melodico dei brani presentati a Castrocaro e Sanremo. L’orchestrazione di Franco Monaldi ne accentua il taglio sincopato con qualche venatura beat per cavalcare l’onda dell’epoca. Plinio non riuscì a piazzarsi ai primi posti in classifica, ma si guadagnò l’ingresso alla serata finale come vincitore della “Coppa Simpatia” assieme a Barbara Lory.
Il lato B “Giri, giri, fai e dici” ricalca le caratteristiche beat ‘n swing del pezzo presentato al Cantagiro e risulta decisamente orecchiabile e ballabile.

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LE DUE COVER DI ELVIS

               CHE NOTTE

E' PICCOLO IL CIELO

"Che notte” e “E’ piccolo il cielo” sono due cover del grande idolo di Plinio: Elvis Presley e il biondo cantautore siciliano ne dà una versione impeccabile, riuscendo a imporre comunque la propria personalità e lo spessore della propria voce, pur restando fedele alle cadenze dei brani originali.
“Che notte” è la cover di “One night” (Anita Steiman, Dave Bartholomew, Pearl King, 1957) con il testo italiano di Pace e Panzeri. 

“E’ piccolo il cielo” è la versione italiana di “I want to be free”, canzone scritta da Jerry Leiber and Mike Stoller per la colonna sonora del film “Jailhouse Rock” nel 1957.

IL PRIMO 45 GIRI: DUE BRANI DI ALTRI AUTORI  (1965)

PLINIO MAGGI     UNA STORIA SENZA FINE       1965
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PLINIO MAGGI      SEI SOLA       1965
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Impossibile escludere  i brani del primo 45 giri pubblicato da Plinio Maggi nel 1965, prima della vittoria a Castrocaro. Fu inciso con l'etichetta Ariel-Karim.  La Ariel  - come riporta Wikipedia - fu fondata nel 1963 da Gaetano Pulvirenti: quest'ultimo era l'ex direttore vendite della RCA Italiana, oltre che fondatore e proprietario di una grossa società di distribuzione discografica (la Distribuzione Pulvirenti S.p.A.) e di altre etichette minori, tra cui la Karim (insieme ad altri soci) e, successivamente, la Roman Record Company (che, quando la Ariel fallirà, ne rileverà il catalogo). Nel catalogo figurano anche, fra l'altro,  i Barrittas, Piero Ciampi  e Enrico Simonetti. La particolarità di questo 45 giri - come riporta Wikipedia- è che è uscito con doppia etichetta: Karim e Ariel; è probabile che la cosa sia dovuta al fatto che la Karim era già in via di fallimento. In entrambi i lati sono riportati i loghi delle due etichette, ovviamente rimpiccioliti, con la scritta in corsivo "Coproduzione Karim-Ariel".

Sul piano  squisitamente artistico, i due brani "Una storia senza fine" e "Sei sola"  caratterizzano marginalmente la personalità di Maggi. Oltre a non aggiungere molto  al panorama musicale dell'epoca, non sono scritti da lui: sono entrambi firmati Dunedin-Salsi (il primo, sicuramente uno pseudonimo, l'altro, probabilmente Ivana Salsi, della stessa scuderia Ariel) . E per uno come Plinio che si considerava principalmente un autore e voleva  essere  valutato e apprezzato per le sue composizioni, sicuramente  non rappresentarono un eclatante  biglietto da visita.

 L'ULTIMO  45 GIRI (1967)

LA MANO NELLA MANO

Questo è l’ultimo 45 giri pubblicato da Plinio Maggi nel 1967 con l’etichetta Rare, fondata in Francia da Eddie Barclay e gestita in Italia a Milano da Gian Pietro Simontacchi. Entrambi i brani sono firmati dal cantautore siciliano.
“La mano nella mano” (il lato A) fu presentata da Plinio a “Settevoci”, la trasmissione che andò in onda la domenica pomeriggio dal 1966 al 1970 e fu condotta da Pippo Baudo. La sua partecipazione avvenne il 20 ottobre 1968, proprio un giorno prima il suo 28mo compleanno. È un pezzo struggente che parte su toni lievi e sfumati e poi s’innalza in un piacevole crescendo. Tutt’altro che disprezzabile, direi, e per nulla al di sotto delle incisioni italiane di quel periodo anche se ormai il beat e i successi della Summer Love stavano monopolizzando le classifiche discografiche. C’è qualche traccia simil-morandiana che si miscela con le consuete modulazioni alla Presley, caratteristiche del compositore siciliano. Da metà brano in poi emerge quell’ispirazione sinfonica che negli anni della piena maturità porterà Plinio a comporre addirittura un’opera lirica: Mena presentata alla Festa dell’Opera mediterranea nel 2013. Buono l’arrangiamento, sostenuto dal valente supporto dell’orchestra.
Il lato B “Calda estate” viaggia su cadenze swingate, addirittura jazzate e riecheggia atmosfere da night. Qui Plinio è decisamente più soft e accompagna il ritmo quasi con nonchalance, impostando la voce su un registro più sofisticato. Dopo questo 45 giri, il compositore catanese si dedicò totalmente a creare brani per altri interpreti, agendo prevalentemente nell’ambito della scuderia RI-FI.

                    CALDA ESTATE

PLINIO MAGGI  IN VERSIONE  FOLK
(CATANIA 'NCANTATURA - 1991)

Nel 1991, dopo un lungo periodo di pausa sia come compositore di brani in cui esibirsi come interprete, sia come autore di creazioni destinate ad altri cantanti, Plinio Maggi decise di tornare in scena misurandosi con un pezzo “folk”.  Nacque così “Catania ‘ncantatura” che porta la firma dello stesso Maggi con la collaborazione di Vittorio Alberti nel testo e partecipò al nono Festival della nuova Canzone Siciliana Quell’edizione del Festival si svolse a Palermo e fu condotta da Pippo Pattavina e Salvo La Rosa. L’orchestra era diretta da Nino Lombardo. L’album contenente “Catania ‘Ncantatura” è “9th Festival della canzone siciliana – vol. 3” pubblicato dalla Seamusic nel 2016.

Nella canzone, l’autore chiede alla “sua” Catania, vista come una “fata” ammaliatrice, di aiutarlo a conquistare la donna che ama disperatamente, creando l’atmosfera giusta per conquistarla.

Molto delicata e toccante l’interpretazione del biondo cantautore catanese, pari alla struggente melodia del brano.

DISCOGRAFIA

45 GIRI PUBBLICATI IN ITALIA

    1965: Sei Sola/Una Storia Senza Fine (Ariel/Karim)
    1965: Se le mie parole non bastano/Questa sera noi ci lasceremo (Meazzi)
    1966: Io ti amo/Quando tu partirai (Meazzi, M 01287)
    1966: I miei pensieri/Giri, giri, fai dieci (CBS, 2255)
    1967: Che notte/È piccolo il cielo (CBS, 3040)
    1967: La mano nella mano/Calda estate (Rare, SIF NP 77503)

45 GIRI PUBBLICATI FUORI DALL'ITALIA

1966: Quando tu partirai/Io ti amo (Belter, 07-244; pubblicato in Spagna)

EP PUBBLICATI FUORI DALL'ITALIA

   1966: Io ti amo/Questa sera noi ci lasceremo/Se le mie parole non         bastano/Quando tu partirai (Festival, 1474; pubblicato in Francia)

BRANI PRESENTI IN ANTOLOGIE

1991: Catania 'ncantatura - VV. Artists - IX Festival Canzone Siciliana 
Vol. 3 - Sea Musica
            

PLINIO MAGGI AUTORE

Heading 1

1968: Iva Zanicchi - Chi come me (Ri-Fi, RFL-ST 14029, LP)
1968: I Giganti - Un uomo va (Ri-Fi, RFN NP 16275, 45 giri)
1968: Tony Dallara - Questa notte no - Io sono venuto qui per rivederti (Rare - Sif NP 77504, 45 giri)
1969 - Monty - Chi dopo te - (SF NP 78505)
1968 - Claude Francois - Il fuoco ( Disques Flèche - FLC NP 78009)
1969 - Claude Francois - Le pantin (Mercury Music Group)
1969: Rossano - Cosí dolce, cosí cara (Variety, FNP NP 10140, 45 giri)
1969: Benny e i Ben Ben - La notte se ne va (Variety- Rifi FNP NP 10142)
1969: Leo Mauceri - Problema (Variety/Ri-Fi, F 45 NP 10137, 45 giri)
1970: Michele - L'addio (Ri-Fi, RFN NP 16388, 45 giri)
1970: Lucia Rizzi - L'addio (Cetra, SP 1424, 45 giri)
1970: Iva Zanicchi - Quando l'orchestra suonerà (45 giri- etichetta Festival - Francia SPX 138 e contenuta nell'album "Rarities 1963-69 - Peer Southern Productions)
1970 - Rossano - Giorno di ferragosto ( Variety- Rifi FNP-NP 10151)
1970 - Dominga - Amore o simpatia ( album "Dedicato a te" - Decca DIS) 
1970 - Re Maik - Un temporale - (Variety- Rifi FNP-NP 10150)
1970 - Roberta Mazzoni- Un angelo a metà (RARE - RAR/NP 77532)
1970: Giuliano e i Notturni - Serenata d'amore (Ri-Fi, RFN 16408, 45 giri)
1971: Angela Bini - Nun è straniero (Variety/Ri-Fi, FFN NP 10168, 45 giri)
1971 - Nico Fidenco - Nun é straniero" ( Rifi - RFN NP 16452)
1971 : Iva Zanicchi - L'amore è uno straniero (P. Maggi -Testa - Francesio - Rigaldi) - "Rarities 1963-1969", pubblicato nel 2021 - (Universal Music Publishing Ricordi)
1972: Gene Guglielmi - Angelina (Promo Rifi). Inserita poi nel mini-cd pubblicato nel 1996 dalla Giallo Record.
1974: Iva Zanicchi - L'indifferenza (Ri-Fi, RFN NP 16562 45 giri)
1974: Iva Zanicchi - Amore in vendita (Ri-Fi, RDZ-ST 14252, LP "Io ti propongo")
1980: Domenico Modugno - Pomeriggio di favola (Carosello, Cl 20488, 45 giri)
1983: Fausto Leali - Camminando (DDD, DDD A 3328, 45 giri)
1988: Fred Bongusto - Amare, amore (album "Paradiso perduto - Fonit Cetra)

Numerose, le composizioni create da Plinio "su misura" per altri più che validi interpreti , specie nel periodo RI-FI.

Fra queste, scegliamo due brani, entrambi, per motivi diversi, significativi: "L'addio" presentata a Sanremo 1970 da Michele in coppia con Lucia Rizzi, in quanto rappresenta il ritorno a Sanremo di Plinio e "L'indifferenza", il pezzo affidato alla potente voce di Iva Zanicchi che uscì nel 1974 e fu la colonna sonora del film di Damiano Damiani "Perchè si uccide un magistrato", un vero gioiellino.

L'ADDIO (1970)

L'ADDIO (MICHELE)
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Plinio Maggi è autore di questo brano assieme a Lo Vecchio e Bardotti. Nel filmato sanremese, le riprese inquadrano spesso la prima fila dove si vede chiaramente il cantautore siciliano mentre segue l'esibizione, inequivocabilmente emozionato.

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L'INDIFFERENZA (1974)

Non era la prima volta che Plinio Maggi "regalava" un brano alla potente voce dell'Aquila di Ligonchio, ma in quest'occasione è riuscito a superarsi, realizzando un pezzo in cui testo e melodia si fondono splendidamente, esaltate dall'efficace arrangiamento del Maestro Ezio Leoni

Parliamo de "L'indifferenza", la composizione che comparve nella colonna sonora del film di Damiano Damiani "Perché si uccide un magistrato", battezzato sugli schermi nel 1975.

Un autentico "gioiello". Il brano appartiene ovviamente alla scuderia Ri-Fi e lo troviamo nell'album "Le giornate dell'amore".

RE MAIK - UN TEMPORALE (1970)

Alla ricerca di brani composti da Plinio Maggi per altri interpreti, sono inciampata (grazie, Mauro!) in "Un temporale" inciso nel 1970 per la Variety-Rifi da Re Maik, uno degli pseudonimi del cantautore Michele Vicino. Come autori del testo figurano Andrea Lo Vecchio e Roberto Vecchioni che nel '67 avevano lanciato Michele Vicino come solista nella band Pop Seven prodotta dalla Ricordi.
"Un temporale" è stato scelto come lato B del 45 giri "Angela", famoso brano di Luigi Tenco riarrangiato da Enrico Intra, ma avrebbe meritato maggiore considerazione in quanto è gradevole e orecchiabile, buon testo e musica struggente con quell'intermezzo strumentale che ne accentua l'atmosfera romantica. La "firma" di Maggi come compositore è indiscutibile, si riconosce al primo ascolto il suo tocco.

          I GIGANTI  "UN UOMO VA" (1968)

Molto più che “lato B” di “Summertime”, questo “Un uomo va” pubblicato dalla RIFI nel 1968. Bel connubio fra l’avvincente musica di Plinio Maggi e il buon testo di Ermanno Parazzini. Interpreti, i Giganti, meno sulla cresta dell’onda rispetto ai successi da hit parade di “Tema”, “Una ragazza in due” e "Proposta", ma ugualmente gradevoli con il loro vincente impasto vocale che esalta le loro quattro pregevoli voci. E' proprio un peccato che, a distanza di poco tempo, siano sorti problemi all'interno del gruppo che hanno portato al suo prematuro scioglimento. Sergio, Mino, Checco ed Enrico Maria non valevano certo meno di altre formazioni che hanno proseguito la propria attività negli anni 70 e oltre.

               FAUSTO LEALI "CAMMINANDO"

Più che notevole come lato B di “Canzone amara”, questo “Camminando” uscita per la DDD nel 1983. Atmosfera blues in cui la voce potente e graffiante di Fausto si esalta. A comporre il brano concorrono Plinio Maggi di cui si rileva in modo evidente il tocco melodico-moderno assieme a Leali e a quella Mamared che altro non è che lo pseudonimo di sua moglie Milena Cantù da cui proprio nell’83 divorziò. 
Si tratta comunque di un pezzo che avrebbe meritato maggiore battage pubblicitario. Non c’è una nota fuori posto, è incisivo e arrembante e la forza d’urto di Leali esplode a pieno. Fausto aveva da poco inciso (nel 1980) “Malafemmena” che divenne la sigla della serie televisiva dedicata a Totò. Ma il suo momento magico doveva ancora arrivare: dall’87 (Io amo), all’88 (Mi manchi) fino alla vittoria sempre sul palco di Sanremo nell'89 in tandem con Anna Oxa con “Ti lascerò” la sua popolarità toccò il vertice più alto. 

              MONTY "CHI DOPO TE"

“Chi dopo te” è un brano che conquista al primo impatto, decisamente incalzante, interpretato da Jacques Bulostin  (in arte Monty), un cantautore francese che mosse i primi passi nell’ambito musicale della sua nazione intorno agli anni 60, divenendone poi un punto di riferimento stabile, anche per il suo eclettismo. Conduttore di trasmissioni radio, autore di musiche da film e compositore di canzoni per svariati interpreti, da Eric Charden a Petula Clark, da Sheila a Sylvie Vartan, Monty si inserisce autorevolmente nello spumeggiante panorama della musica yè-yè, apparendo nella foto ufficiale del 1966 che riunisce 46 star francesi appartenenti a questo genere musicale. Il pubblico mostrò di apprezzare sempre e seguire con entusiasmo le sue esibizioni, condotte sull’onda dell0impeto e dell’effervescenza. Nel ’64 Monty andò in tour con Claude Francois, un traguardo davvero notevole per l’epoca. Più volte nelle zone alte dell’hit-parade, scrisse nel 1968 questo “Qui apres toi” che divenne presto “Chi dopo te” dopo l’incontro con il nostro Plinio Maggi che in quel periodo si era buttato a capofitto nella realizzazione di testi e musiche per colleghi italiani e d’oltralpe.

          CLAUDE FRANCOIS "LE PANTIN"

 “Le pantin” è una canzone dal sapore struggente e malinconico: racconta le confidenze di un bambino che ha trovato nel suo burattino l’amico fidato che lo consola delle paure e le tristezze dell’infanzia. Ballando, cantando, trasformandosi in un adulto che gli si dedica e ne fa il suo pupillo, riesce a fargli nascere un sorriso anche nei momenti più oscuri. Il brano (tratto dall’album “Menteur ou cruel” del ’68) appartiene al “periodo italiano” di Claude Francois, altrimenti detto “CloClo”. Il cantautore francese nato in Egitto, poliedrico e spumeggiante nei suoi arrangiamenti, sempre vestito di colori sgargianti, elegante e di bell’aspetto, divenne presto un’icona soprattutto nell’universo delle fans femminili. Si esibiva sul palco con le Clodettes, cinque ballerine molto sexy che gli danzavano intorno.  Tornando al periodo italiano, incise nel 1969 nella nostra lingua l’album “Sono qualcuno” che conteneva fra l’altro “Il fuoco”, un pezzo arrembante firmato da Vito Pallavicini sulla musica di Plinio Maggi. Risale quindi a quest’evento l’incontro con Maggi e la nascita di “Le Pantin” che fu composta a quattro mani da Claude e Plinio.  L’anno precedente Claude aveva ottenuto un più che confortante successo da noi con “Se torni tu”, un brano molto ritmato e intrigante.  Autore prolifico (registrò 277 brani in francese e 119 in lingue estere), a lui si deve la creazione di Comme d’habitude con Jacques Revaux che poi, grazie a Paul Anka, divenne My Way e fu lanciato con immenso successo da Frank Sinatra e Elvis Presley.  Sua, anche “Le téléphone pleure” che da noi diventò “Piange il telefono” e trovò ampio apprezzamento nell’interpretazione di Modugno.

CLAUDE FRANCOIS "IL FUOCO"

Davvero trascinante ed effervescente questa “Il fuoco” che fu lanciata in italiano da Claude Francois nel 1969. La stagione ’68-69 può tranquillamente essere battezzato “Il periodo italiano” di Claude, nato in Egitto da padre francese e madre italiana e quindi non contrario alle proprie radici. L’anno precedente con “Se torni tu” ottenne un grande successo da noi. Dal ’66 si era contornato delle Clodettes, ballerine ricche di verve che lo affiancavano nelle esibizioni, trasformando le sue performances in autentico spettacolo.  Nel 1967 Claude aveva inciso “Come d’habitude”, composta con Jacques Revaux che, attraverso il riarrangiamento di Paul Anka si era poi trasformata in My Way e divenne un successo internazionale. Il brano nella versione di Claude divenne il lato B di “Se torni tu”. E dopo “Prendi prendi” altro brano molto ritmato, arrivò finalmente anche “Il fuoco” che assieme a “…E la musica suonava” uscì per l’etichetta Disques Fleche nel 1969. Fu composta da Vito Pallavicini su musica di Plinio Maggi che diede vita a uno dei suoi brani più spumeggianti, tutta da ballare, orecchiabilissima. La canzone fu anche inserita nell’album “Sono qualcuno”, tutto in italiano.

            COSI' DOLCE, COSI' CARA - ROSSANO

Esce nel 1969 su etichetta Variety-Rifi questo singolo che nel suo lato A ospita “È l’alba”. “Così dolce, così cara” è il classico brano melodico-moderno che si adatta splendidamente alla suadente voce di Rossano, pervaso di romanticismo qual è. Composto da Plinio Maggi assieme a Pallesi e Daiano, viaggia sulla scia di quel “Ti voglio tanto bene” (cover di una vecchia canzone come tutti i pezzi contenuti nell’album “Italia amore mio” dello stesso anno) che permise a Rossano di aggiudicarsi la vittoria nel girone B del Cantagiro, Non era il primo trionfo per l’interprete pugliese: nel 1966, dopo l’esordio a Settevoci, aveva meritato la Gondola d’Argento alla Mostra internazionale di Venezia con il brano “”Ca c’est Venice”  Partecipò nel 1974 al Sistina di Roma al musical Caino e Abele, rivestendo i panni di Abele. Dopo il trionfo al Cantagiro, Rossano non aggiungerà altre perle vincenti alla collana di incisioni vincenti, parteciperà anche a qualche film, senza strabiliare e si dedicherà principalmente alle tournee destinate agli italiani residenti all’estero. Concluse tristemente la sua carriera e la sua vita nel 1976, a soli 30 anni, impiccato in un albergo e la sua scomparsa scatenò un fiorire di ipotesi, dal suicidio a un omicidio per uno scandalo nel mondo dei gay.

                  PROBLEMA - LEO MAUCERI

Intrigante questo brano pubblicato nel 1969 dalla Variety- RIFI, molto ben interpretato dall’interessante voce di Leo Mauc(i)eri. Sul retro di “Problema”, “Il pensiero”. L’estro di Plinio Maggi nel comporre il brano “in solitaria”, senza collaboratori né nel testo né nella musica, risalta in modo evidente. Leo Mauceri, siracusano e quindi conterraneo di Plinio, si era piazzato fra i finalisti nel Castrocaro ’68 interpretando “Al telefono” di Nino Ferrer. Leo ha un bel timbro e una notevole capacità di coinvolgere l’ascoltatore. All’epoca ha anche fatto da leader a vari gruppi beat come “I Fenomeni” e “i Lord”, ed ancora nei tempi più recenti è apparso in serate con il suo gruppo “Leo e i Beat Forever” proponendo molte cover degli anni ’60- ’70- ’80. Curiosità. Sulla copertina del 45 giri il suo cognome compare come “Maucieri” (con la “i”) mentre in quasi tutti gli altri casi viene identificato come Leo Mauceri. Altra sua incisione, sempre con la Variety nel 1968, “Scuola guida” che riporta sul retro uno dei brani-clou del primo rock italiano: “Coccinella” di Ghigo Agosti. Oltre a continuare a dedicarsi alla musica, Leo ha studiato legge ed è diventato amministratore delegato presso un libero professionista.

MONTY "CHI DOPO TE" ( VERSIONE INTEGRALE)

Questa è la versione “Integrale” di “Chi dopo te”. E’ un brano che conquista al primo impatto, decisamente incalzante, interpretato da Jacques Bulostin  (in arte Monty), un cantautore francese che mosse i primi passi nell’ambito musicale della sua nazione intorno agli anni 60, divenendone poi un punto di riferimento stabile, anche per il suo eclettismo. Conduttore di trasmissioni radio, autore di musiche da film e compositore di canzoni per svariati interpreti, da Eric Charden a Petula Clark, da Sheila a Sylvie Vartan, si inserisce autorevolmente nello spumeggiante panorama della musica yè-yè, apparendo nella foto ufficiale del 1966 che riunisce 46 star francesi appartenenti a questo genere musicale. Il pubblico mostrò di apprezzare sempre e seguire con entusiasmo le sue esibizioni, condotte sull’onda dell0impeto e dell’effervescenza. Nel ’64 andò in tour con Claude Francois, un traguardo davvero notevole per l’epoca. Più volte nelle zone alte dell’hit-parade, scrisse nel 1968 questo “Qui apres toi” che divenne presto “Chi dopo te” dopo l’incontro con il nostro Plinio Maggi che in quel periodo si era buttato a capofitto nella realizzazione di testi e musiche per colleghi italiani e d’oltralpe

     IVA ZANICCHI - L'AMORE E' UNO STRANIERO

Efficace brano che parte su un registro abbastanza pacato e soft per poi snodarsi in crescendo fino a un refrain prepotente e incisivo, sostenuto dalla gran voce di Iva Zanicchi. Il brano ha una storia curiosa. Nel 1971 dovevano partecipare al Festival di Napoli Angela Bini e Nico Fidenco con “Nun è straniero” composta da Alberto Testa, Plinio Maggi e Michele Francesio. Quel Festival saltò per problemi di ordine pubblico, ma il brano fu comunque inciso dagli interpreti previsti. Gli stessi autori (con l’aggiunta di Rigaldi) decisero di realizzare una nuova versione del pezzo, modificata e ampliata, più ariosa e avvincente, in lingua italiana piuttosto che partenopea e nacque così “L’amore è uno straniero” perfetto per la voce di Iva Zanicchi. La canzone fu poi inserita nella raccolta “Rarities” 1963-69 dell’Aquila di Ligonchio, pubblicata nel 2021,

             IVA ZANICCHI "AMORE IN VENDITA"

“Amore in vendita”, delicato brano (con qualche strappo impetuoso)  nato dall’ispirazione della coppia “siciliana” Cristiano Malgioglio - Plinio Maggi è inserito nell’album “Io ti propongo”, giudicato dai critici “L’album della svolta” in quanto presenta una Zanicchi più raffinata fin dalla copertina che la ritrae in stile donna anni 40 con cappello e veletta. L’Aquila di Ligonchio, dopo la vittoria a Sanremo ’74 con “Ciao cara come stai” che porta la firma di Malgioglio, decide di affidarsi ciecamente alla vena creativa del cantautore che realizza la maggioranza dei brani del nuovo album, a cominciare da “Testarda io”, una cover del brano” A distancia” composto da Roberto Carlos e il fratello Erasmo e del quale Malgioglio è l’autore del testo. “Amore in vendita, pur segnato dal marchio di Malgioglio, tradisce qualche tratto di quel “L’indifferenza” presente nel precedente album “Le giornate dell’amore” e poi lanciato come singolo quasi in coincidenza dell’uscita del film “Perché si uccide un magistrato” in cui figura nella colonna sonora. Ed era stato proprio Plinio Maggi l’unico autore di questo meraviglioso brano.

IVA ZANICCHI "QUANDO L'ORCHESTRA SUONERA'"

Questo “Quando l’orchestra suonerà” è uno di quei brani che conquista sempre di più, ad ogni ascolto. Pubblicata nel 1970 come 45 giri in Francia, lato B della famosissima e struggente “Un uomo senza tempo” (Mi viejo), è stata inserita nella raccolta “Rarities 1963-69” della Zanicchi. A proposito di “Un uomo senza tempo”, c’è da citare il bellissimo video con la Zanicchi che lo dedica al grande Giuseppe Ungaretti che fu l’ultima apparizione televisiva del poeta (al Rischiatutto di Mike) prima della sua scomparsa.  Gli autori di “Quando l’orchestra suonerà” sono Plinio Maggi che ne sottolinea l’impronta sinfonica ed Ermanno Parazzini, compositore, paroliere e produttore discografico, ricordato anche come fondatore e talent scout di gruppi storici cime Dik Dik e New Trolls. L’accompagnamento orchestrale di Ezio Leoni è coinvolgente, planando sulle ali di quell’organo che rievoca i fasti dell’Hammond in Procol Harum style.

                     IVA ZANICCHI "CHI COME ME"

Un Plinio Maggi autore in versione “Grande Sarto” ha confezionato con questo “Chi come me” un abito su misura perfetto per le capacità vocali e interpretative della Zanicchi. “Chi come me” (testo e musica del cantautore catanese) è stato inserito nell’album “Unchained Melody”, pubblicato dalla RIFI nel 1968 e, con la sua atmosfera fra il melodico e il blues, si riallaccia ai primissimi brani della Zanicchi, da “Come ti vorrei” a “Un altro giorno verrà”, da “Caro mio” a “Mi cercherai”, riproponendo anche nell'arrangiamento (in questo caso, curato da Vince Tempera) l’identica sintesi fra finezza e potenza. Nell’album “Unchained Melody” sono presenti anche due interessanti “cover”. “Dolcemente” (da “Love me tender”) e “Vivrò” (da “My prayer”) dove la prepotente voce dell’interprete italiana la fa da padrona. L’unica pecca di “Chi come me” è forse la brevità (2.21) che ne fa una piccola perla, più che un grosso brillante. Questione di gusti: è comunque valido come brano.

Nella discografia di Plinio Maggi autore per altri interpreti, la Zanicchi, con 4 brani, resta la più “servita”. Sarà che, in quel periodo (“68- “74) Plinio vantava l’esclusiva per la casa discografica milanese e ovviamente i pezzi migliori andavano a lei, sposata al direttore artistico Tonino Ansoldi e quindi “padrona del vapore”.

        UN ANGELO A META' - ROBERTA MAZZONI

Gli autori del brano “Angelo a metà” interpretato da Roberta Mazzoni, Bruno Pallesi, Claudio Daiano e Plinio Maggi, sono gli stessi del romanticissimo “Così dolce, così cara” affidato alla voce di Rossano. Ma l’affinità fra i due pezzi finisce qui perché quello della Mazzoni ha un ritmo trascinante con un tocco di zingaresco-gitano che non guasta affatto e resta stampato in testa, nota dopo nota.

Roberta è cresciuta nelle balere emiliano-romagnole come leader di un gruppo di “liscio” ma il terzo posto a Castrocaro ’63 le ha dato una svolta. Il contratto con la Jolly l’ha lanciata nel mondo delle interpreti-yè-yè tanto in voga nel periodo. Fra i brani interpretati, la canzone “Bugiardo” di Pallavicini e Soffici l’ha anche proiettata in hit parade. Nel 1965 ha conquistato il secondo posto nel Cantagiro Girone B con “Ho sofferto per te”, scritto per lei da Gianni Morandi, Alberti e Medici, anche questo premiato dalle buone vendite, ma il “pezzo da novanta” è stato sicuramente “Io di notte” presentato al Cantagiro ’66 (sempre fra i giovani) dove la sua forte e limpida voce fa la parte del leone e a decretare il suo successo saranno proprio i ragazzi che non accoglieranno con la stessa partecipazione l’interpretazione dell’autore, Al Bano, troppo lontano dai loro gusti.

Seguiranno una serie di tour con interpreti più noti italiani, un Festival di Zurigo, un 33 giri e il passaggio alla Rare dove si farà luce con “La nostra favola” (Delilah) e, appunto, questa “Angelo a metà”, orecchiabile e ben costruita. Poi, la pausa di riflessione, il richiamo della famiglia e dal ’72 il ritorno a calcare il palco con l’orchestra del marito Bernardo Scaglioni, con una buona continuità di due decenni di esibizioni. Nel ’95 le fu anche affidata la conduzione di un programma radiofonico intitolato “Musa e parole” per un’emittente privata.

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